Unum Necessarium

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«Da tutta la storia, sia sacra che profana, e dalla vita quotidiana, si possono trarre migliaia di esempi che provano come l’unica radice infausta di tutti gli errori umani, di tutti i disagi e le pene sotto qualsiasi forma…»

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«Da tutta la storia, sia sacra che profana, e dalla vita quotidiana, si possono trarre migliaia di esempi che provano come l’unica radice infausta di tutti gli errori umani, di tutti i disagi e le pene sotto qualsiasi forma, per quanto differenti fra loro, e di tutta la vana speranza, è che l’uomo dimentica quanto gli è più necessario. Egli pensa soltanto alle cose non necessarie, parla soltanto di quelle e solo quelle realizza. Perciò si dice: noi non conosciamo il “più necessario” perché abbiamo appreso il non necessario. Allo stesso modo, si dice: manca il “più necessario”, perché ci siamo applicati a collezionare le cose superflue. […] Così noi veniamo meno all’adempimento delle nostre migliori intenzioni, per quanto le serbiamo nel cuore. Ci facciamo assorbire dall’inferiore e perdiamo così il “bene prezioso”.»

L’arte di insegnare

Johannes Amos Comenius è il padre della pedagogia moderna. Durante la sua vita viaggiò attraverso tutta l’Europa per spargere i semi del modello educativo universale da lui proposto («Insegnare tutto a tutti, interamente») e del suo progetto più importante, la riforma universale delle realtà umane, che prevedeva la creazione di una Scuola di Sapienza Universale, in grado di favorire il conseguimento della pace e della conoscenza a tutti i popoli del mondo. Sulla base di tale idea, i Rosacroce scrivevano nella Fama Fraternitatis:

Ogni anno gli arabi e gli africani si riuniscono per confrontarsi a vicenda sulle diverse discipline e verificare se, eventualmente, si è compiuto qualche progresso o se le proprie teorie sono da adeguare in base a nuove esperienze. In questo modo ogni anno si manifesta qualcosa che porta a far progredire la matematica, la fisica e la magia, delle quali gli abitanti di Fez sono molto esperti. All’Europa non mancherebbero dotti, maghi, cabalisti, medici o filosofi, se fossero maggiormente ben disposti l’uno verso l’altro e non tenessero, come la maggior parte di essi, la conoscenza solo per se stessi.
Grazie al metodo scientifico, razionale, analitico ed empirico, si è assistito ad un’espansione straordinaria, in tutti i settori, della conoscenza umana. Però, in questo cammino, è andato perduto uno degli elementi fondamentali che ha dato origine a questa conoscenza. Ci riferiamo all’idea ermetica espressa nella Tavola Smeraldina: Ciò che è in basso è come ciò che è in alto, e ciò che è in alto è come ciò che è in basso.
È necessario pertanto sviluppare una nuova intelligenza spirituale, sulla base di una integrazione tra l’intelligenza scientifica e quella mistico-religiosa.
E Comenius afferma nella sua Didactica Magna:
L’essere umano è stato chiamato dai filosofi “microcosmo”, compendio dell’universo, poiché racchiude, riunito in se stesso, tutto quanto appare separato nel mondo. […] Nulla, dunque, l’essere umano ha bisogno di afferrare all’esterno, ma unica cosa necessaria è sviluppare ciò che racchiude celato all’interno, e portare alla luce, distinti, ognuno dei suoi elementi.
Allo scopo di far conoscere ad una più vasta platea il pensiero didattico e filosofico di Comenius, il Centro Studi Rosacroce in collaborazione con la Fundación Rosacruz spagnola, allestirà nelle maggiori città italiane una mostra, con pannelli esplicativi e libri rari, dal titolo Comenius e la Rosacroce. L’arte di insegnare.

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255